"Nella storia della musica ci sono solo l’amore e la bontà e il lavoro di coloro che tengono viva oggi la memoria di ieri. Grazie agli amici della musica. Per Sempre." Ornette Coleman
SCM Music Player
venerdì 13 febbraio 2015
mercoledì 11 febbraio 2015
martedì 10 febbraio 2015
Carlo Loffredo : uno dei padri del Jazz tradizionale italiano
Carlo Loffredo
Contrabbassista ,chitarrista e banjoista Carlo Loffredo è uno dei padri del Jazz italiano .
Inizia la sua attività musicale nell'immediato dopoguerra .
Nel 1952 con la Roman New Orleans Jazz Band partecipa al II Salon du Jazz di Parigi.
Nel 1957 fonda la II Roman New Orleans Jazz Band con la quale partecipa
al Festival del Jazz di Mosca
Vanta innumerevoli collaborazioni con i " grandi " del jazz tradizionale europeo e americano :
Django Reinhardt,Louis Armstrong ,Bobby Hackett, Jack Teagarden ,Earl Hines e molti altri
Contrabbassista ,chitarrista e banjoista Carlo Loffredo è uno dei padri del Jazz italiano .
Inizia la sua attività musicale nell'immediato dopoguerra .
Nel 1952 con la Roman New Orleans Jazz Band partecipa al II Salon du Jazz di Parigi.
Nel 1957 fonda la II Roman New Orleans Jazz Band con la quale partecipa
al Festival del Jazz di Mosca
Vanta innumerevoli collaborazioni con i " grandi " del jazz tradizionale europeo e americano :
Django Reinhardt,Louis Armstrong ,Bobby Hackett, Jack Teagarden ,Earl Hines e molti altri
The New Orleans Style
Molti critici musicali usano questa etichetta per designare quei musicisti neri che si sono esibiti a Chicago tra il 1915 e gli inizi del 1930 dopo aver lasciato New Orleans.
Oltre a King Oliver , Kid Ory ,Jimmie Noone e Warren " baby" Dodds e suo fratello Johnny il più famoso tra questi musicisti emigrati nella " windy City" è senza ombra di dubbio Louis Armstrong ,il creatore della figura del solista
Oltre a King Oliver , Kid Ory ,Jimmie Noone e Warren " baby" Dodds e suo fratello Johnny il più famoso tra questi musicisti emigrati nella " windy City" è senza ombra di dubbio Louis Armstrong ,il creatore della figura del solista
lunedì 9 febbraio 2015
Jelly Roll Morton and his Orchestra
« Tutte le volte che mi vedi entrare, vattene via da quel piano »
(Jelly Roll al pianista, entrando in un locale)
Celebre per la sua tracotante personalità, si era attirato le antipatie
dei suoi colleghi per il suo modo di fare altezzoso, sprezzante e
completamente incentrato su di sé.
Affermava con convinzione di essere "il creatore del jazz" e
"il più grande compositore di temi hot del mondo".
Affermava con convinzione di essere "il creatore del jazz" e
"il più grande compositore di temi hot del mondo".
domenica 8 febbraio 2015
Jazz , l'origine di una parola
L`etimologia ed il significato del termine "jazz" sono sempre stati
controversi.Pertanto coloro che si sono cimentati nello studio di questi
argomenti non hanno potuto far altro che enucleare le ipotesi più o
meno attendibili, rimarcandole o dubitandone a seconda della loro
intuizione.
Tra queste, a parte qualche perplessità per New York, la
maggior parte concentra la nascita della parola "jazz" in una di queste
città: San Francisco, New Orleans e Chicago. Per quanto riguarda il
periodo, si è certi che il termine ha cominciato ad essere precipuamente
riferito ad un genere musicale tra il 1915 e il 1917. In particolare la
parola jazz è apparsa per la prima volta nella carta stampata nell`articolo del 6 marzo 1913 del "The Bullettin" di San Francisco,
nell`espressione "ragtime e jazz" in riferimento all`atteggiamento di
una squadra in una partita di baseball per esprimere che aveva del
"pepe", dell`"entusiasmo". C`è chi giura però di aver visto in un
manifesto di cent`anni prima (1860) la parola "jass".
Un`altra cosa di cui non si dubita è che quando cominciò
ad essere utilizzato dalle orchestrine arrivate a Chicago da New Orleans
tra il 1915 ed il 1916 aveva una chiara connotazione di volgarità o di
oscenità. Tom Brown ha dichiarato che la sua musica cominciò ad essere
definita "jass", con intenzioni denigratorie. Secondo Brown, "jass" era
allora semplicemente una parolaccia usata nei bordelli di Chicago senza
alcun riferimento ad un genere musicale, opinione avallata da numerosi
studiosi dello slang americano.
Per altri, jazz sarebbe la contrazione del nome di un
personaggio degli spettacoli dei minstrels, Mr. Jasbo; oppure di un
certo Jasbo Brown, un musicista nero che suonava una musica selvaggia e
bizzarra quando era ubriaco, in un locale di Chicago intorno al 1915.
<<Ancora Jasbo!>>, e quindi <<Ancora Jas!>> lo
incitavano i clienti.
Infine ci si riferisce all`espressione "jazz it up, jazz `em
up", usata nel mondo del vaudeville americano col significato di
"metterci un po` di pepe", "un po` di ritmo". In un articolo apparso il 5
agosto 1917 nel giornale "New York Sun", Walter Kingsley espone la tesi
dello studioso di folklore di New Orleans, Lafcadio Hearn, secondo cui
l`espressione verrebbe dal patois creolo di questa città.
Qualunque sia l`origine, molti musicisti di jazz neri non
hanno mai nascosto la loro avversione per una parola che per loro ha un
cattivo odore...
STILE NEW ORLEANS
Concretizzatosi attorno al 1910-1915
soprattutto a Storyville , un quartiere della città , è un idioma che si
basa quasi esclusivamente sull'improvvisazione collettiva dei tre "
fiati " :cornetta ( tromba) , clarinetto e trombone. La musica di New
Orleans scomparve praticamente negli anni " venti ".
STILE DIXIELAND
SCUOLA CHICAGO
Fu organizzata da un gruppo di musicisti bianchi, attivi a Chicago a partire dal 1925: Una caratteristica di questa " scuola " fu l'impiego del sassofono al posto del trombone nella polifonia improvvisata.
SCUOLA NEW YORK
Si concretizzò tra il 1920 e il 1930 e valorizzò sia le parti arrangiate sia quelle solistiche. Fu rappresentata da Phil Napoleon , Red Nichols e Miff Mole .
sabato 7 febbraio 2015
venerdì 6 febbraio 2015
CastelBrando Cison di Valmareno - Old River Jazz Society
Gran Galà della Ditta " TEGOLA CANADESE "
Venerdì,19 aprile 2002
Arroccato sul promontorio che domina la Valmareno e avvolto nel clima
mite delle colline trevigiane, CastelBrando è uno dei più raffinati
esempi di riqualificazione del patrimonio storico-artistico italiano e
uno dei più grandi castelli d'Europa.
Front Line
Gastone Bortoloso -cornetta
Francesco Ganassin-clarinetto
Beppe Calamosca-trombone
Renzo De Rossi-sax soprano ,tenore e baritono
Second Line
Fabio Reguzzoni-piano
Stefano Lionello-contrabbasso
Riccardo Baggio-batteria
arrangiatore e conduttore -Alberto Maria Cipolli
Milan College Jazz Society "St. Louis Blues" (1957)
con Giorgio Alberti (tp), Gianni Acocella e Luciano Laneve (tb), Bob
Valenti (cl), Vanni Moretto (p), Carlo Bagnoli (g), Enrico Gravina (b),
Attilio Rota (dm).
Milan College Jazz Society
Milan College Jazz Society
giovedì 5 febbraio 2015
Mestrino Dixieland Jass Band
Barbara Foglia : sensibile cantante blues
****Front line******
Antonio Trabucco -tromba
Stefano Turetta-clarinetto
Mariano Zin-trombone
Sergio Ferro -sax basso
**** second Line ******
Sandro Rigato -pianoforte
Giancarlo Ventrella -basso
Emilio Brizzi -banjo
Roberto Gaspari - batteria
*******
Barbara Foglia -cantante
******
Per ulteriori informazioni sulla Dixieland Band
telefonare a
Giancarlo Ventrella -335.8326561
Sergio Ferro - 336.577877
L'Età del Dixieland : una lunga fedeltà
OLD RIVER JAZZ SOCIETY
Il 1986 è l'anno del suo debutto nel mondo del
Jazz.
Attraverso ingaggi in famosi Jazz Clubs e
scritture nei più esclusivi Hotels del Bacino Termale Euganeo la sua notorietà
si è andata a tal punto dilatando da
essere indicata oggi come una delle Jazz
Bands di maggior rilievo nel panorama veneto del Jazz tradizionale.
Lo stile della
Jazz Band si rifà al Dixieland di Scuola Chicago , cioè a quello stile musicale
che nel decennio Jazzistico 1920-1930 ricevette nella
Windy City gli impulsi
più significativi e concreti.
Lo scrittore americano Francis Scott Fitzgerald
chiamò gli anni Venti " l'età del Jazz ".
THE GOLDEN AGE OF JAZZ
La storia del Jazz a Chicago richiama alla
memoria nomi di musicisti che in seguito sarebbero divenuti famosi.
Ricordiamo Bix Beiderbecke, Jimmy Mc Portland ,
Eddie Condon, Muggsy Spanier, etc...
La riproposizione dello spirito e degli schemi
del Jazz di Chicago è ciò che caratterizza l'intensa attività concertistica che
la Old River Jazz Society svolge con instancabile entusiasmo da circa due
decenni.
Due decenni: una longevità musicale che è
testimonianza effettiva della stima e dell'affetto che nutrono per essa i tanti
appassionati di Jazz padovani e non solo.
Formazione:
Front Line
Front Line
Gastone Bortoloso: cornetta
Francesco Ganassin : clarinetto
Beppe Calamosca: trombone
Renzo De Rossi: sax baritono e tenore
Second Line
Second Line
Fabio Reguzzoni: pianoforte
Beppe Pilotto:contrabbasso
Riccardo Baggio: batteria
Alberto Maria Cipolli: jazz singer, arrangiatore
e leader
martedì 3 febbraio 2015
lunedì 2 febbraio 2015
Storia del Dixieland Jazz
Benvenuti a New Orleans : la culla del Jazz
Storia del Jazz-origini
Storia del jazz. Gli schiavi neri, deportati dall'Africa dal 1500 al 1865, si incontrarono con gli europei giunti a colonizzare le Americhe, e dall'incrocio di forze sotterranee di un popolo considerato istintivo (gli africani) e dall'idealismo occidentale nato dalla Grecia classica e dal mondo germanico fiorì una nuova forma culturale basata sulla creatività istintività conviviale e sull'improvvisazione; vocale e strumentale. Nel sud degli Stati Uniti gli schiavi neri si mantennero legati alla loro musica e innanzitutto al canto; gli strumenti musicali portati dall'Africa, in particolare i tamburi, furono infatti confiscati in quanto i bianchi credevano che fossero usati per comunicare e per incitarsi alla ribellione. Le canzoni, work songs, le plantation songs, avevano vita per vincere la condizione di inferiorità e assoggettamento al quale erano costretti e per non dimenticare la propria identità delle quale i black codes (codici per i neri) li avevano privati. La tradizione musicale africana era collegata ad avvenimenti della vita quotidiana agricola e pastorale e manifestazioni guerresche. La tradizione europea fornì l'impulso per attingere da altre forme musicali: la musica classica, i canti religiosi, le canzoni folcloristiche, le musiche da ballo, le marce, le opere liriche, e infine gli strumenti musicali dal pianoforte agli strumenti a fiato. Tra le musiche sacre mutuate, un esempio è Oh Tannenbaüm, successivamente adattato a marcia e suonato in stile jazz Infine il jazz definito New Orleans è basato sull'improvvisazione collettiva normalmente a tre voci; tromba, clarinetto e trombone. I temi provengono dal ragtime, dal blues, dalle marce, dalle canzoni popolari dell'epoca. Il termine dixieland spesso indica opere interpretate da musicisti bianchi come, per esempio, l'Original Dixieland band. C'erano delle piccole orchestre che si potevano incontrare nelle strade di New Orleans; i cosiddetti street parade. Erano delle parate musicali che venivano utilizzate per le feste pubbliche come il Mardì Gras, per le manifestazioni, e a scopo pubblicitario: l'arrivo o la partenza di un battello, campagne elettorali, o l'apertura di un nuovo locale. Si accompagnava con ritmi lenti un funerale, per poi lanciarsi in ritmi scatenati al ritorno dalla sepoltura. Durante la Prima Guerra Mondiale, a seguito della chiusura dei bordelli di New dalla parte del Ministro della Marina Militare, i musicisti, trovandosi senza lavoro, cercarono fortuna al Nord, risalendo il Mississippi. A Chicago, King Oliver, Louis Armstrong e altri fecero conoscere questa musica ad un vasto pubblico, ed alcuni giovani, come il cornettista Bix Beiderbecke ne furono attratti. Le prime importanti incisioni fatte da musicisti neri risalgono al 1923, dalla King Oliver's Creole Jazz Band, gruppo che incluse alcuni dei più importanti musicisti di New Orleans a Chicago. Duranti gli Anni '20 il jazz conobbe negli USA una grande popolarità. I centri più importanti per le incisioni discografiche erano a Chicago e a New York, ma in tutto il resto dell'America e in Europa furono di gran voga i balli associati a questa musica. Fu allora che nacque THE JAZZ AGE. Storia del jazz. L'etimologia della parola JAZZ, e' sconosciuta, ma il grande Dizzy Gillespie diceva che "jasi", in un dialetto africano, significa Vivere ad un ritmo accelerato. Nella realta' esistono molte versioni sulle origini di questa parola, forse deriva da "chase" (caccia), o dall'inglese "jasm" (energia) o addirittura ancora da "jazz-belles", con il quele venivano chiamate le prostitute di New Orleans. I musicisti venivano chiamati infatti "jasbo" e "jass", parola sconcia con la quale (nelle case di tolleranza dell'epoca) si incitavano i clienti a ballare. Il jazz è un linguaggio musicale estremamente emozionale, nato dall'improvvisazione, ma che necessita allo stesso tempo di notevole tecnica; basato sulla varietà ritmica e del fraseggio, su giri armonica e splendide melodie. Pur essendo principalmente musica strumentale, il jazz ha espresso nel tempo, a cominciare da quella di Bessie Smith, voci straordinarie per intensità, calore interpretativo e tecnica. Il jazz nasce e prende forma con l'affermarsi nella società americana della minoranza nera, ma discende da quando gli schiavi neri d'America si erano inventati la loro musica: memorie di ricordi africani trapiantate sulle sonorità popolari dei bianchi e contaminate dai canti religiosi cristiani. Dapprima il canto accompagna il lavoro (il blues) quindi diviene preghiera (spiritual e gospel). Ma possiamo dire che l'inizio si puo' identificare in New Orleans. La città di New Orleans, sul finire dell'800, era un insieme di popoli e razze, essendo stata dominata, nel tempo da spagnoli, francesi, inglesi e anche italiani. Qui e' nato il jazz, anche se in molte zone degli Stati Uniti, contemporaneamente, il particolare modo di vivere la musica da parte dei neri era presente sin da epoche remote. New Orleans costituì, però, il baricentro delle tendenze e degli stilemi originari del jazz. I worksongs che i neri cantavano nelle campagne durante il lavoro, gli spirituals nelle funzioni religiose, i blues, si riversarono tutte assieme nelle originarie e primitive forme del jazz. Per questo New Orleans rappresentò il centro di riferimento nel quale le varie tendenze della musica nera trovarono il loro sbocco naturale. Fino agli anni trenta i principali musicisti di jazz provenivano da New Orleans e la maggior parte di loro aveva iniziato lì la sua carriera musicale. Una delle caratteristiche sicuramente più interessanti di New Orleans è che nella città convivevano due comunità nere profondamente diverse tra loro, ognuna con il proprio patrimonio etnico e culturale: i creoli e quelli che possiamo definire più genericamente i neri americani. Mentre i neri americani costituivano la parte più povera del proletariato di New Orleans, molti creoli erano ben integrati nella realtà economico-sociale della città e avevano una estrazione piccolo borghese. Lo stile di New Orleans nacque dall'incontro tra questi diversi gruppi: nello Storyville, il quartiere riservato alle case di tolleranza, che con i suoi innumerevoli locali costituiva un incredibile punto di ritrovo e la rampa di lancio per i molti musicisti e cantanti; nelle strade della città, dove si esibivano le "bands" dei cortei funebri che accompagnavano i defunti al cimitero suonando musiche di circostanza. Quando tornavano in città suonando musiche colorite e allegre; durante i festeggiamenti del carnevale. la caratteristica principale dello stile di New Orleans e' l' esecuzione di linee melodiche improvvisate in collettivo su semplici e tradizionali progressioni armoniche, con la presenza centrale di tre strumenti tromba, trombone e clarinetto accompagnati da una sezione ritmica, che si inseguono alternarnamdosi e innestandosi tra loro. Tappa fondamentale quanto consequenziale a New Orleans fu Chicago. Infatti, dopo la chiusura dello Storyville di New Orleans (voluta dalle autorità militari statunitensi all'entrata in guerra degli U.S.A. per non turbare i militari di leva nella città), i musicisti rimasero senza lavoro, rifugiandosi a Chicago dove trovarono ospitalità nei numerosi club, music-hall e locali, nell'ambito della più generale migrazione delle popolazioni nere verso le terre del Nord.Durante gli anni '20, l'originario stile di New Orleans trovò la sua vera fioritura in Chicago, e qui si affermò definitivamente. Nella southside di Chicago, il quartiere nero, si sviluppò una fervente attività musicale e jazzistica. Qui vennero incisi i primi capolavori del jazz da parte delle bands e qui si affermò definitivamente. Nella southside di Chicago, il quartiere nero, si sviluppò una fervente attività musicale e jazzistica. Qui vennero incisi i primi capolavori del jazz da parte delle bands guidate da King Oliver, poi da Louis Armstrong Johnny Dodds, Jelly Roll Morton, Jimmie Noone . Contemporaneamente a questa affermazione dello stile di New Orleans a Chicago, un gruppo di musicisti bianchi, dilettanti e professionisti maturò una propria interiorizzazione del jazz suonato dai neri, dando vita ad uno stile proprio, lo stile di Chicago. gli elementi della cultura occidentale e bianca contaminarono il jazz nero. guidate da King Oliver,poi da Louis Armstrong, Johnny Dodds, Jelly Roll Morton, Jimmie Noone .partendo dal modello di improvvisazione collettiva dello stile New Orleans, a poco a poco, la sensibilità bianca derivata dai modelli musicali europei introdusse soluzioni armoniche più raffinate e sempre crescendo, la valorizzazione dell'elemento solistico che all'apice dello stile di Chicago, si tradurrà nella preponderanza dell'improvvisazione del singolo e nella dominazione del sassofono, nonché nella nascita delle grosse formazioni (Big Bands ), annunciando il jazz degli anni trenta e lo stile Swing. Chicago fu, dunque, un centro che segnò profondamente l'evoluzione del jazz e rimase costantemente un importante punto di riferimento per i musicisti, tanto è vero che, negli anni '60, diverrà uno dei più importanti luoghi in cui si solidificheranno le tendenze d'avanguardia musicalmente e politicamente più radicali della cultura nero-americana, delle quali l'Art Ensemble of Chicago Fonte
Storia del Jazz Classico
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